Gent.mi tutti,
eccoci all'inizio di un nuovo anno scolastico. Guardiamo a questo anno con fiducia e con determinazione, certi che potremo incidere nella società italiana in modo positivo nella misura in cui non ci stancheremo di mettere in fila le questioni, registrando tutti i passaggi positivi, per poter così guardare con ottimismo ma anche con quel sano senso critico che ci permette di non far mancare il nostro contributo di civiltà.
Abbiamo guardato in modo positivo alla Legge sulla Buona Scuola (L. 107/15), eppure sembra che i risultati stiano in parte tradendo le legittime aspettative della famiglia, dei docenti, degli studenti stessi (clicca qui per leggere).
Pur tuttavia non deve mancare la nostra voglia di crederci e di individuare tutte le vie percorribili affinché la libertà di scelta educativa della famiglia sia garantita e non solo riconosciuta. A cosa serve riconoscere un diritto se poi non viene garantito? Abbiamo avuto modo di condividere che garantire questo diritto (siamo al 47^ posto al mondo in termini di libertà di scelta educativa; a Mosca la famiglia sceglie e in Italia no) è un'operazione a costo zero per il nostro Governo. (clicca qui).
Ma credo che ciascuno di noi abbia una dose di responsabilità nella misura in cui "non si dice" e allora il nostro augurio, e mio personale, è quello di un anno colmo di speranza. «La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio; lo sdegno per la realtà delle cose e il coraggio per cambiarle; dobbiamo cominciare ad avere sdegno e trovare il coraggio di comprendere per cambiare» (Agostino D'Ippona).
Ci sarò per registrare i passi positivi, per chiedere conto dei risultati che tradiscono le premesse, in un dialogo con le Istituzioni e fra di noi sempre franco e schietto, per contribuire al vero bene delle famiglie italiane.
Non lasciamoci togliere la speranza attraverso la paura, o peggio la delusione che nulla muterà. Sono fiduciosa, siamo fiduciosi all'apertura delle nostre porte: quei volti di bambini, ragazzi e giovani studenti ci spingeranno a questo percorso lungo, faticoso e spesso privo di risultati nel breve periodo. Ma la resa non è consentita.
Una proposta che ho lanciato attraverso Il Giornale, 07 settembre 2016, è quella di apporre un nastro bianco ai cancelli o alla porta delle nostre scuole, per farci chiedere dai genitori: che cosa significa? A quel punto spiegheremo in modo adeguato la situazione della famiglia e dei docenti delle scuole paritarie in Italia.
07.09.2016 da Il Giornale, "Non può esserci buona scuola «affamando» gli istituti paritari", Centinaia di migliaia di studenti stanno per tornare sui banchi ma loro, e i loro insegnanti, non sono garantiti (clicca qui per leggere la proposta puramente simbolica).
«Insegnerai a Volare, ma non voleranno il Tuo Volo.
Insegnerai a Sognare, ma non sogneranno il Tuo Sogno.
insegnerai a Vivere, ma non vivranno la Tua Vita.
Ma in ogni Volo, in ogni Sogno e in ogni Vita,
rimarrà per sempre l'impronta dell' insegnamento ricevuto.»
Infine, non per ordine di importanza tutt'altro, l'Augurio del nostro Presidente Fidae Nazionale, prof.ssa Virginia Kaladich (clicca qui).
Con i più cari saluti sr Anna Monia con i Consiglieri della Fidae Lombardia
Dichiarazione ai sensi L.62/2000 e L.23/07/2021, n.106
Punto A - Organigramma Scuola ed Ente
Punto E1 - Bilancio 2020
Punto E2 - Nota Esplicativa Bilancio 2020